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Dintorni

 

Da visitare nei dintorni le cittadine di:

Civita di Bagnoregio

Civita è una frazione del comune di Bagnoregio famosa per essere denominata "La città che muore".

Situata in posizione isolata, è raggiungibile solo attraverso un ponte pedonale in cemento armato costruito nel 1965. Il ponte può essere percorso soltanto a piedi, ma recentemente il comune di Bagnoregio, venendo incontro alle esigenze di chi vive e/o lavora in questo luogo, ha emesso una circolare in cui dichiara che, in determinati orari, residenti e persone autorizzate possono attraversare il ponte a bordo di cicli e motocicli. La causa del suo isolamento è la progressiva erosione della collina e della vallata circostante, che ha dato vita alle tipiche forme dei calanchi e che continua ancora oggi, rischiando di far scomparire la frazione, per questo chiamata anche "la città che muore" o, più raramente, "il paese che muore".
La frazione è attualmente abitata da circa quindici persone.

Bolsena
Bolsena è una ridente cittadina che si affaccia sulle rive orientali del lago omonimo, sulla via Cassia a 100 Km a nord di Roma, in provincia di Viterbo. Un angolo d’Italia ricco di storia, di tradizioni e immerso in una natura rigogliosa e ancora in gran parte incontaminata, abitato da una popolazione cordiale e ospitale, tenacemente attaccata alle proprie tradizioni storiche e culturali. Suggestivo e ridente borgo medievale adagiato sulle propagini collinari dei monti Volsinii le sue origini risalgono al III sec. a. C., quando venne popolata dagli abitanti sfuggiti alla distruzione di Velzna, una tra le più importanti città etrusche  dalla quale Bolsena ereditò anche il nome, che le fonti classiche ci hanno tramandato dalla forma latina Volsinii.
Bomarzo
Bomarzo, suggestivo centro della Tuscia in provincia di Viterbo, è situato tra le estreme pendici nord-orientali dei Monti Cimini e l’ampia vallata del Tevere, in un territorio dove ancora oggi l’ambiente e la natura sono a dimensione d’uomo. Il Centro Storico di Bomarzo è un gioiello di urbanistica medioevale, ben conservato e ricco di angoli di suggestiva bellezza, così come la Chiesa di Santa Maria Assunta, dove sono conservate le spoglie di S. Anselmo, Vescovo e Patrono della cittadina.
Orvieto e dintorni
La città di Orvieto, in simbiosi con la rupe di tufo su cui è costruita, è un esempio eccezionale di integrazione tra natura e opera dell'uomo. In certi casi la testimonianza della consapevolezza di questo rapporto tra natura e architettura è manifestata esplicitamente, come nell'iscrizione apposta sul famoso pozzo di San Patrizio che recita "quod natura munimento inviderat industria adiecit" chiarendo appunto, che "Ciò che la natura aveva negato per la difesa - in questo caso l'acqua- lo aggiunse l'attività umana".
Visitare questa città è come attraversare la storia, perché vi si ritrovano, stratificate e concentrate, in uno spazio fisico precostituito, le tracce di ogni epoca per quasi tre millenni.
Un percorso ideale è evocato e suggerito al turista dei nostri giorni dalle due statue di Bonifacio VIII poste sulle porte estreme della città, porta Soliana, detta poi Porta Rocca dopo la costruzione della fortezza dell'Albornoz, dalla quale il Papa entrò e porta Maggiore da cui usci. Bonifacio VIII era tutt'altro che un turista - era stato addirittura Capitano del popolo ad Orvieto - ma le sue due statue, che gli costarono anche l'accusa d'idolatria, possono se non altro simbolizzare sia l'attenzione ohe merita la città di Orvieto che la tradizionale ospitalità dei suoi abitanti.
Oggi, che non è più necessario salire sulla rupe a dorso di mulo, un moderno sistema di "mobilita alternativa" permette un comodo e tuttavia suggestivo accesso alla città: da un lato la funicolare, che nell'ottocento funzionava ad acqua, completamente ammodernata, e dall'altro un ascensore e scale mobili che sono anche il segno di una riappropriazione pedonale di un centro storico che si vuole a misura d'uomo per cittadini e turisti.
San Casciano dei Bagni
San Casciano dei Bagni è un comune di 1.708 abitanti della provincia di Siena.
La nascita e lo sviluppo di San Casciano dei Bagni sono legati essenzialmente alla presenza delle acque termali: 42 sorgenti ad una temperatura media di 40 °C con una portata complessiva di circa 5,5 milioni di litri di acqua al giorno, dato che colloca San Casciano al terzo posto in Europa per portata di acqua termale.
Tuscania
Tuscania, come molti dei comuni limitrofi e come tipico di questa zona del viterbese, sorge su alcuni (in questo caso sette) promontori di roccia tufacea posti tra i fiumi Marta e Capecchio, che dominano, permettendone il controllo, la valle del Marta (ovvero un'importante via di comunicazione e transumanza che univa, fin dalla preistoria, il lago di Bolsena con il mar Tirreno, nei pressi dell'attuale Tarquinia). Da citare come curiosità le leggende mitologiche sull'origine della città: la prima, riportata dallo storico romano Tito Annio Lusco, vorrebbe Tuscania fondata dal figlio di Enea, Ascanio, sul luogo del ritrovamento di dodici cuccioli di cane (da cui il nome latino Tus-cana) mentre una seconda indica come fondatore Tusco, figlio di Ercole e di Araxe.
Viterbo

Situata sulle prime pendici dei Monti Cimini e distesa a ovest verso la pianura maremmana. La città ha un vasto centro storico di origine medioevale cinto da mura, circondato da quartieri moderni, tranne che a sud-ovest, dove si estendono zone archeologiche e termali (necropoli di Castel d'Asso, sorgente del Bullicame).
Viterbo è nota come la "Città dei Papi": nel XIII secolo fu infatti sede pontificia e per circa 24 anni il Palazzo dei Papi di Viterbo ospitò o vi furono eletti vari Papi. Papa Alessandro IV decise nel 1257 il trasferimento della Curia Papale a Viterbo a causa del clima ostile presente a Roma; il soggiorno papale durò fino a quando papa Martino IV, appena eletto (22 febbraio 1281), allontanò definitivamente la corte pontificia da Viterbo.
La città è famosa per il trasporto della Macchina di Santa Rosa, tradizionale e spettacolare manifestazione che si svolge ogni anno il 3 settembre in onore della Santa patrona: una struttura alta 30 metri e del peso di 52 quintali, viene portata a spalla da cento uomini, i facchini, per le vie abbuiate della città. A Viterbo hanno sede l'Università della Tuscia, istituita il 18 aprile 1979, il comando nazionale dell'Aviazione dell'Esercito, la Scuola Sottufficiali dell'Esercito e la Scuola Marescialli dell'Aeronautica Militare.

 

 

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